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Il libro contiene il primo studio complessivo dedicato all'opera di Cesare Garboli. Offre un ritratto cubista dell'ultimo saggista italiano, critico creativo e scrittore in fuga tra media e linguaggi diversi. E lo integra con una discussione più generale sul significato della critica, sulla sua crisi, le sue trasformazioni, le sue possibilità. La saggistica di Garboli ha cercato instancabilmente nella letteratura la traccia lasciata dalle forze vitali, dalle esperienze essenziali, dai movimenti profondi della condizione umana. Prolungando questa ricerca e confrontandola con le metodologie critiche più aggiornate, le scienze della mente e la teoria dei media, il libro mappa il presente e interroga il futuro delle pratiche interpretative. In un momento di inaudita espansione delle capacità poietiche della tecnica, che preme sull'immagine umana e la deforma in senso già post-umano, come può la critica tornare a mostrare il legame originario tra la letteratura e la vita biologica, esistenziale e sociale degli esseri umani?